Mi piace insegnare e ho la fortuna di farlo da sempre ai miei studenti e da alcuni anni ai colleghi docenti.
Mi interessa tutto quello che riguarda l'insegnamento blended o totally online.
Studio e approfondisco queste modalità didattiche in autonomia.
Dai miei studi ho intenzione di scrivere un opuscolo per i docenti, da pari a pari.
Impara a creare prompt efficaci per l'IA, passo dopo passo.
Cos'è un Prompt?
Un prompt è semplicemente un'istruzione o una domanda che dai a un'Intelligenza Artificiale (come ChatGPT, Gemini, ecc.).
Più il tuo prompt è chiaro, dettagliato e strutturato, migliore sarà la risposta che riceverai. Pensa all'IA come a un assistente incredibilmente veloce ma molto letterale: ha bisogno di una guida precisa.
Questa pagina ti guiderà a costruire un prompt "professionale" scomponendolo nei suoi 4 elementi chiave.
Dì all'IA chi deve "essere". Questo imposta il tono, lo stile e il livello di competenza della sua risposta.
Altri esempi: "Sei un esperto di storia romana", "Agisci come un critico letterario", "Sei un tutor di matematica che spiega a un ragazzino di 10 anni".
Sii specifico su cosa deve fare. Usa verbi d'azione chiari (Scrivi, Crea, Riassumi, Spiega, Elenca, Confronta).
Altri esempi: "Crea un quiz a scelta multipla di 5 domande", "Spiega il concetto di fotosintesi", "Riassumi questo testo [incollare testo] in 3 punti chiave".
Fornisci l'informazione di sfondo necessaria. Per chi è la risposta? Qual è l'argomento? Qual è l'obiettivo?
Altri esempi: "Gli studenti hanno difficoltà a capire le frazioni", "Stiamo preparando una verifica sulla Rivoluzione Francese", "La lezione durerà 45 minuti".
Come vuoi la risposta? (Elenco, tabella, paragrafo). Ci sono limiti o cose da evitare? (Lunghezza, livello di difficoltà).
Altri esempi: "Fornisci la risposta in una tabella con 3 colonne", "Scrivi in tono formale", "Evita di menzionare la violenza", "La risposta deve essere in inglese".
Il tuo Prompt Completo
Mentre scrivi nei box a sinistra, il tuo prompt completo verrà assemblato qui sotto.
Quando sei soddisfatto, copialo e incollalo nel tuo strumento di IA.
Un’esperienza di Project Based Learning sull’età arcaica greca per la scuola superiore
Nella scuola di oggi si parla spesso di “didattica attiva”, ma troppo spesso lo si fa in modo superficiale. La lezione frontale si traveste da laboratorio, si aggiunge un PowerPoint o una “ricerca”, e il gioco sembra fatto. In realtà, un vero cambiamento metodologico richiede un passo ulteriore: non far fare qualcosa agli studenti, ma farli essere qualcosa. Ed è proprio questa la logica del progetto “Fondatori di Colonie”, un percorso di Project Based Learning pensato per una classe prima di liceo e incentrato sull’età arcaica greca.
Gli studenti, anziché limitarsi a studiare cause e conseguenze della colonizzazione greca, diventano essi stessi oikistai, fondatori di una nuova colonia. Un cambio di prospettiva radicale: la storia non si racconta, si vive.
Il cuore del progetto è semplice e potente: gli studenti devono fondare una colonia greca scegliendone il sito, organizzandone l’economia, disegnandone la planimetria e scrivendone la costituzione politica. In pratica, costruiscono una polis da zero, con tutti i dilemmi, le scelte e i compromessi che questo comporta.
Questo approccio costringe ogni gruppo a pensare come un cittadino, non solo come uno studente. Le domande diventano improvvisamente reali: chi potrà essere cittadino? Come si eleggono i magistrati? È più stabile una monarchia o una democrazia? E cosa succede agli stranieri, agli schiavi, alle donne?
In questo modo la storia antica si intreccia in modo organico con l’Educazione Civica: la riflessione sui diritti, le forme di governo, la legalità e la giustizia nasce da un’esperienza concreta, non da un dettato teorico. È lo stesso spirito della Legge 92/2019, ma incarnato in un percorso che gli studenti sentono proprio.
Il progetto si articola in fasi, dal reclutamento dei “coloni” alla presentazione finale davanti all’assemblea della madrepatria. Ogni gruppo sceglie la propria polis madre, individua un territorio da colonizzare, disegna la città, scrive le proprie leggi e infine difende pubblicamente le proprie scelte.
Il lavoro è accompagnato da schede operative strutturate e da un diario di bordo che documenta il percorso, le decisioni, le fonti consultate e le riflessioni critiche.
Gli studenti imparano a lavorare come un’équipe di esperti, suddividendosi ruoli e responsabilità: geografi, urbanisti, legislatori, storici, portavoce. Ogni decisione dev’essere motivata e documentata. Nulla è lasciato al caso: la coerenza storica è una condizione, non un ornamento.
Ma accanto al rigore c’è spazio per la creatività. C’è chi realizza planimetrie digitali, chi costruisce modellini tridimensionali, chi scrive inni o decreti solenni. È la libertà entro i confini del metodo storico a rendere il percorso così coinvolgente.
Dietro la simulazione storica si nasconde un poderoso lavoro di costruzione di competenze trasversali.
Competenze storiche e disciplinari: comprendere le cause della colonizzazione, analizzare fonti, usare il lessico tecnico, contestualizzare fenomeni.
Competenze di cittadinanza: riflettere sui diritti, sui doveri, sulle forme di governo, elaborare una costituzione.
Competenze comunicative: esporre, argomentare, difendere le proprie scelte in pubblico.
È un progetto che porta la scuola nella direzione giusta: non quella della semplificazione, ma quella della profondità operativa. Gli studenti non memorizzano informazioni: le usano, le mettono alla prova, le trasformano in decisioni.
Anche la valutazione cambia forma. Accanto al voto finale, gli studenti compilano schede di autovalutazione, riflettono sul proprio contributo al gruppo e discutono apertamente i punti di forza e le criticità. È un modello che restituisce dignità cognitiva all’apprendimento: si impara a riflettere non solo su ciò che si sa, ma su come lo si è imparato.
Il risultato? Un apprendimento duraturo, consapevole e autentico. Non una sequenza di date e nomi, ma una comprensione viva del mondo greco e delle sue eredità.
“Fondatori di Colonie” funziona perché ribalta il paradigma tradizionale della lezione di storia: gli studenti diventano soggetti attivi di un’esperienza che richiede analisi, creatività e responsabilità. È una forma di apprendimento che unisce il rigore del metodo storico al dinamismo della progettazione cooperativa.
La storia, in fondo, non è solo un elenco di fatti passati: è una palestra per comprendere il presente. Quando i ragazzi scrivono la costituzione della loro colonia, stanno inconsapevolmente esercitando lo stesso pensiero civico che serve per leggere e comprendere la Costituzione italiana.
E così, nel gioco serio del PBL, la storia antica diventa un laboratorio di democrazia.
Un luogo dove la memoria del passato forma cittadini capaci di costruire — non solo colonie, ma futuri consapevoli.
Spesso, di fronte a un libro importante come "Nel mare ci sono i coccodrilli", la sfida più grande per un educatore è: come posso rendere questa storia potente e complessa accessibile, coinvolgente e significativa per tutti i miei studenti?
La risposta non sta in un'unica attività, ma in un percorso. Il taccuino di lettura (si legga il post precedente) è un esempio perfetto di come l'Universal Design for Learning (UDL) possa trasformare un compito di lettura in un'esperienza di apprendimento ricca e sfaccettata.
Non è un elenco di domande a cui rispondere, ma una mappa pensata per guidare ogni studente, con i propri stili di apprendimento e le proprie sensibilità, attraverso la storia di Enaiatollah. Il senso di questo percorso è abbattere le barriere e offrire molteplici porte d'accesso alla comprensione.
Vediamo come lo fa, seguendo i tre principi cardine dell'UDL.
Il "Perché" dell'apprendimento: Fornire molteplici mezzi di Coinvolgimento
Un lettore non motivato è un lettore che non apprende. Il taccuino lavora costantemente per agganciare l'interesse dello studente e renderlo rilevante.
Attiva la curiosità: Inizia con una "Domanda Guida Essenziale" ("Che cosa spinge un essere umano a lasciare tutto...?") che non ha una risposta giusta, ma stimola una riflessione profonda prima ancora di aprire il libro.
Connette al personale: Chiede allo studente di "sperimentare" creando una "valigia simbolica" o, più avanti, confrontando direttamente la propria vita con quella di Enaiat. Questo trasforma la storia da un evento lontano a uno specchio.
Valorizza l'emotività: Non si concentra solo sui fatti ("Cosa succede"), ma chiede costantemente "Emozione provata" e fornisce un "Termometro delle Emozioni". Riconosce che l'apprendimento emotivo è tanto importante quanto quello cognitivo.
Il "Cosa" dell'apprendimento: Fornire molteplici mezzi di Rappresentazione
Non tutti imparano meglio leggendo un testo scritto. L'UDL suggerisce di presentare le informazioni in formati diversi, e il taccuino lo fa fin dalla prima pagina.
Offre una scelta: La prima attività "Prima di iniziare" non impone un unico metodo. Offre tre opzioni: Leggi il libro, Ascolta l'audiolibro, o Guarda un documentario/intervista. Questo permette allo studente di scegliere il canale che preferisce per entrare nel contesto della storia.
Costruisce il contesto (Scaffolding): Non dà per scontato che lo studente conosca la situazione afghana. Fornisce attività mirate per costruire la conoscenza di base, come la ricerca su Hazara e Talebani e la tracciatura del viaggio su una mappa. Questo rimuove le barriere di comprensione prima che diventino frustranti.
Chiarisce il vocabolario: Una sezione apposita è dedicata a parole chiave come "trafficanti" o "resilienza", assicurando che il linguaggio non sia un ostacolo.
Il "Come" dell'apprendimento: Fornire molteplici mezzi di Azione ed Espressione
Questa è forse la parte più innovativa. Come può uno studente dimostrare ciò che ha imparato? Un saggio tradizionale funziona per alcuni, ma per altri è un muro.
Offre molteplici modi di "fissare" i concetti: Lo studente non deve solo scrivere un riassunto. Può anche creare Flashcard, un metodo più visivo e cinetico per consolidare le informazioni.
Dà la massima scelta sul prodotto finale: La "Scheda 16 - Il Mio Progetto Finale" è il cuore pulsante dell'UDL. Per condividere ciò che ha imparato, lo studente può scegliere di crear
Un testo scritto
Una traccia audio o un Podcast
Un Video
Una Mappa concettuale
Uno Storyboard o un Fumetto
Una Pagina web
Questa flessibilità permette al musicista di creare una colonna sonora, al disegnatore di creare un fumetto e all'oratore di registrare un podcast. Ognuno può usare i propri punti di forza per dimostrare la stessa, profonda comprensione.
Il senso del percorso: da lettore a pensatore critico
Il percorso tracciato da questo taccuino è chiaro: guida lo studente attraverso fasi precise.
PRIMA (Attivazione): Suscitare curiosità ed empatia.
DURANTE (Elaborazione): Fornire strumenti per analizzare attivamente il testo, i personaggi e le proprie emozioni.
RIFLETTI (Connessione): Spingere a un livello più alto di pensiero, collegando i temi del libro (coraggio, resilienza, dignità) alla propria vita.
FISSA E CONDIVIDI (Creazione): Permettere allo studente di appropriarsi della storia e trasformare ciò che ha imparato in un prodotto nuovo e personale.
Il senso di questo taccuino, allora, non è "verificare la lettura", ma costruire un'esperienza di apprendimento inclusiva. Trasforma la lettura da un atto solitario a un'indagine personale e creativa, dove ogni studente non solo comprende la storia di Enaiat, ma sviluppa anche empatia, pensiero critico e una voce per esprimere ciò che ha imparato.